CURIOSANDO SI CRESCE – Detto con franchezza: mi sono rotto le scatole di giornali, telegiornali e giornali radio capaci solo di vomitare notizie negative. Direte: ma cambia canale! Vero, al tempo stesso mi preoccupo di chi – a differenza del sottoscritto che la tivù in casa non ce l’ha per scelta e che in effetti cambia stazione radio ogni volta che inizia un bollettino di cronaca (perlopiù nera) – mi preoccupo di chi, dicevo, espone quotidianamente il sistema emotivo a metaforiche scosse ad alto voltaggio e poi si mescola nella società come un inconsapevole diffusore di sentimenti della stessa matrice di quelli ricevuti.
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Sollecita oggi, sollecita domani e il gioco è fatto: i mezzi di informazione fanno il pieno di audience a discapito di gente sempre più dipendente da emozioni come paura, terrore, orrore, rabbia, rancore, odio e olè…
Ma attenzione amici! Attenzione… I pensieri sono impulsi elettrici e come tali sono in grado di attirare frequenze vibratorie simili e di respingere campi elettromagnetici di natura differente. Ciò significa che più immetto spazzatura, più sono portato a riconoscere e attrarre la spazzatura che mi circonda, ignorando quasi meccanicamente il bello, che pure esiste. Per fortuna vale anche l’opposto: più mi focalizzo su elementi che meritano il mio apprezzamento, più sarò in grado di riconoscerli e valorizzarli, beneficiando dei conseguenti influssi positivi.
E’ la differenza che intercorre tra chi trova sempre qualcosa di cui lamentarsi e chi invece è costantemente alla ricerca anche del più piccolo particolare degno di strappare un sorriso o una qualsiasi altra forma di gratitudine.
Cosa fate per ascoltare la vostra stazione radio preferita? Girate la manopola fino a quando la beccate, giusto? Bene, quel girare la manopola esprime un atto di volontà, una precisa intenzione. Potete dunque decidere di focalizzarvi sul nero, oppure sul bianco. Intorno a voi sono presenti in pari misura, sta a voi scegliere dove puntare il vostro radar interiore.
A questo punto il suggerimento – sfruttando la metafora delle notizie da cui siamo pariti – è di fare come il settimanale “Buone Notizie” del Corriere della Sera, il cui compito ambizioso è proprio di selezionare e valorizzare le notizie positive.
Tradotto in termini pratici – come piace tanto a noi – ciò significa, almeno una volta al giorno, avere la forza di fermarsi e, qualunque cosa si stia facendo, esprimere almeno tre apprezzamenti. Un esempio? Molto semplicemente: stamattina mi sono svegliato nel mio letto, quando apro il rubinetto di casa sgorga acqua potabile, stasera dedico il dopocena alla lettura di un bel testo di crescita personale.
A “Buone Notizie” sono convinti che «la forza, l’energia, la creatività possono mostrare visioni nuove e proporre un nuovo approccio culturale, economico e sociale». Anche noi lo siamo…
A venerdì prossimo, amici.
Ad maiora!
P.S.
Ah, beninteso: se vi capita di ascoltare un bollettino che rigurgita notizie negative, specie se siete a tavola e vi state nutrendo, il must è: cambiate rigorosamente canale.